
Il primo appuntamento degli Intrecci 2022 di Trivioquadrivio è fissato per lunedì 21 marzo. S’intitola La primavera della complessità ed è organizzato in collaborazione con Schneider Electric. Il dialogo con 20 imprenditori e manager ruoterà attorno al caso LATI, la cui esperienza di cambiamento verrà raccontata dalla CEO Michela Conterno.
Nuova stagione d'Intrecci
La sempre più evidente perdita di controllo sulle previsioni del futuro è il frutto della complessità nel suo agire e dispiegarsi tra le pieghe e le connessioni della vita delle persone, dei gruppi e delle organizzazioni. Si tratta a tutti gli effetti di un contesto che si traduce in impatti significativi per la vita organizzativa e il management delle proprie aziende, anche sul fronte dell’organizzazione degli spazi e delle nuove dinamiche di lavoro e collaborazione.
Questa perdita di controllo non è necessariamente una calamità da cui rifuggire. La complessità può rappresentare un’importante opportunità per elaborare una nuova configurazione della propria organizzazione e delle relazioni tra persone, spazi, processi e tecnologie e abbracciare nuovi modi di generare valore identificando gli ambiti e gli indicatori di impatto positivo delle iniziative di miglioramento organizzativo. Nel guidare la propria impresa verso una crescita solida e sostenibile, Michela Conterno, imprenditrice di terza generazione, si è fatta carico della sfida della complessità e ha scelto di integrare i fattori hard e quelli soft.
Un caso di studio esemplare, dal quale emerge che il cambiamento ha contemporaneamente bisogno di nuovi impianti (come quelli installati da Schneider Electric) e di una nuova mentalità (come quella costruita insieme a Trivioquadrivio). Tra cavi e persone, prende forma una interpretazione originale della “grande transizione” (digitale ed ecologica), nella quale Lati si è ricavata un ruolo da protagonista.
Il 21 marzo parteciperemo a una narrazione d’impresa, dapprima come spettatori e successivamente come animatori di un dialogo a più voci, facilitato dalla convivialità del contesto.
Qui di seguito, tre punti di riferimento che orienteranno la nostra riflessione:
Complessità
C’è qualcosa di salutare nella pandemia nella quale ci siamo trovati immersi da oltre due anni: abbiamo tutti preso maggiore confidenza con l’emergenza. L’inaspettato ha fatto irruzione nella nostra vita e ha reso più evidente la fragilità delle nostre traiettorie e la vulnerabilità dei nostri progetti. Dobbiamo approfittarne per legalizzare la complessità, che è stata criminalizzata dal lungo periodo di crescita economica e benessere diffuso. Le nostre organizzazioni non sono semplici e nemmeno complicate, sono complesse, cioè aggredite dai paradossi, immerse nell’incertezza, esposte costantemente all’imprevedibile. Perciò occorre una attrezzatura adatta, altrimenti c’è il rischio di fare buchi nell’acqua.
Transizioni
Transizione ecologica non significa passare dal punto A (sfruttiamo indiscriminatamente ogni risorsa disponibile) al punto B (facciamo attenzione a quello che consumiamo). E transizione digitale non significa affrancarsi dal passato (gli asset più importanti sono materiali) per abbracciare il futuro (solo gli asset intangibili rafforzano l’economia).
Non appena avremo raggiunto i risultati per cui stiamo lottando (uno sviluppo più sostenibile, un modo di lavorare più efficace), avremo nuovamente bisogno di cambiare.
La transizione che oggi ci viene chiesto di effettuare, per legge e convenienza, impone uno slittamento linguistico decisivo: il nostro universo quotidiano non è caratterizzato da un ordine statico di singoli elementi bensì da un flusso ininterrotto di interazioni reticolari.
Dobbiamo imparare a convivere con il cambiamento e, per farlo, occorrono nuove parole: l’organizzazione tradizionale s’ispirava all’omeostasi, l’impresa che cambia è guidata dall’omeoresi.
Risorse finanziarie
Credito d’imposta. Bandi europei, nazionali, regionali, locali. Finanziamenti a fondo perduto, a tassi agevolati, fideiussori, ipotecari. PNRR per le imprese private, PNRR per la pubblica amministrazione, PNRR per il partenariato pubblico-privato. Nessuna società del passato ha potuto disporre di una simile abbondanza di denaro. Le imprese italiane nel corso del 2022 avranno hanno accesso a una moltitudine di opportunità per finanziare i progetti di transizione ecologica e digitale. A volte, tuttavia, le opportunità si trasformano in minacce. Se non trova la strada più adatta al calibro della propria impresa, l’imprenditore e il manager rischiano di deragliare. Le risorse finanziarie sono diffuse e quasi inesauribili, ma occorre individuarne con precisione il posizionamento, in caso contrario prevalgono i miraggi.
Leonardo Previ