
All’incertezza turbolenta del contesto attuale si risponde con una migliore coesione interna e capacità di collaborare. Ascoltare è l’esercizio che irrobustisce la fiducia necessaria per rispondere alle sfide contemporanee.
Ascoltare
Tensioni geopolitiche legate al conflitto ancora in corso, prospettive di una guerra commerciale, mercato dell’energia e delle materie prime, maldestri accordi politici post-elezioni.
L’incertezza del contesto attuale ostacola la prospettiva e mina la fiducia di chi fa impresa.
E mentre il mare è in burrasca, come è messo l’equipaggio? Di fronte agli imprevisti di uno scenario minaccioso possiamo contare su una buona integrazione, una diffusa fiducia e una pronta ed efficace collaborazione?
Quello che è importante è diventato anche urgente?
Per esplorare un territorio sconosciuto bisogna disporre di ottime relazioni interne: un’abbondante riserva di fiducia da mettere in circolo per abilitare il supporto e l’aiuto reciproco tra colleghi, livelli organizzativi e settori.
La materia prima delle relazioni, al pari oggi delle altre fonti di energia, non è certo a buon mercato. La fiducia è generata da un esercizio difficile e impegnativo: l’ascolto, l’elemento cruciale, spesso ignorato, di una buona comunicazione.
Un’attività difficile perché richiede maturità per riconoscere al percorso una parte del valore che di solito si attribuisce al risultato. E perché richiede una vicinanza di cui siamo sempre meno capaci.
Impegnativa perché richiede attenzione costante, tempo e pazienza, in quanto si sostanzia nella capacità di mantenere una sistematica apertura agli altri, un negoziato continuo in cui, in modo poco intuitivo, la fiducia è sia punto di arrivo che punto di partenza.
In azienda, per fare dell’ascolto un’abitudine diffusa è necessario predisporre un allenamento perseverante e giusti incentivi.
In compenso è facile stabilire quanto sia urgente correre ai ripari. Basta rispondere con sincerità alla domanda: da noi si discute per avere ragione o per capirsi meglio?